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TV Lumière - "tv lumière", da www.passionealternativa.com - maggio 2005

La correlazione fra l'ignoto e il benessere isolato, il distaccamento fra qualsiasi altra visione sonora e il peccato originale di un asimmetrico parallelo, la distanza inoltrata fra oscurità e il perbenismo, miserazione e rabbia ponderata, luci e ombre di un contesto incontestabile, creato da una mente diversamente geniale, che allarga la propria immaginazione sterile, attraverso formulazioni fertili, fatte di gioia negativa, e danneggiamenti psicologici. Colorazioni irrazionali, vicine come non mai a delle scaglie di rendimento annerito, di sfumature non del tutto laceranti, colorazioni unicamente selettive, lungamente in contrasto con la propria volontà di agire e riflettere, di ricercare e dividere, di modificare e rileggere. Nascere da un sospiro ideologico che narra di non vendette e di non speranze, nascere da un'invenzione facoltosamente perpetua, ricca di emozioni e di ornamenti gradevoli e spettrali, nascere e morire, vivere e sperare. Con un lieve incremento dal punto di vista sonoro di un Ulan Bator, Amaury Cambuzat, i TV Lumiere, propongono per la prima volta, almeno dal punto di vista ufficiale, la loro musica attraverso un freddo e angusto disco, attraverso una privazione che odora di maturazione, e deterge in massimale verità insoluta. Coetanei di una generazione allo sbando settoriale, movimenti di un alterata movimentazione insolente, determinazioni di un passionale indebolimento statico, puramente dovuto, essenzialmente redatto. Omonimia e benessere, sfumature in bianco e nero di una essenziale constatazione interiore, omonimia e danneggiamento, uniche verità di un contesto che stupisce per prodigio e ferimento, zone puramente casuali di un incontestabile trascuratezza sonora. Ai limiti di un compromesso mai stabilito, e forse mai pensato, la musica delirante di questa band alla sbando innovativo, si pone su delle basi vagamente dark, con qualche assioma perpendicolare di rock sfregiato dall'indurimento classico, reo di saper evidenziare in gran modo i pregi e i difetti di un esagerazione populista. Inspiegabile noise da contrabbando sociale, vittima forse troppo spesso della sua poca bellezza stilistica, deviata in assenza di qualsiasi riluttanza, dalle enormità di un appellativo non sempre declinabile al sospir mortale. Esordio a sorpresa, esordio che parla di rara trascuratezza voluta, e affascinanti determinazioni sperimentali, esordio con effetto morfologico, con determinazione incompleta, esordio con il brivido del nulla, con la selettività della freschezza.

Voto:8

a cura di Eugenio Nesci